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PERCHE’ PUO’ ESSERTI UTILE UN ALLENATORE DI TRAIL RUNNING?

Ti sei mai chiesto perché è consigliabile affidarsi ad un allenatore di trail running professionista che provveda a “presciverti” una tabella di allenamento? Non a caso abbiamo usato la parola “prescrivere” perché l’allenatore professionista certificato, per alcuni versi, è paragonabile ad un medico. Ti faresti prescrivere i farmaci dal fruttivendolo? Se la risposta è no, perché dovresti affidarti a persone non qualificate senza esperienza di atleti con successi sportivi dimostrabili?

Il trail running è una disciplina sportiva impegnativa che non va sottovalutata. Un buon allenatore di trail running dovrebbe evitare di prescrivere tabelle di allenamento standardizzate, già disponibili su riviste o internet (ecco un esempio di Tabelle Trail Running), piuttosto essere in grado di offrire un valore aggiunto non ottenibile tramite tabelle di trail running standard. Per esempio, facendo eseguire test iniziali e continuativi all’atleta (alcuni li trovi qui Test Atletici), valutando i risultati di gara, redigendo tabelle personalizzate ed esclusive sul profilo dell’atleta, consigliando i prodotti migliori, suggerendo una corretta pianificazione e strategia di gara. Non importa se l’atleta è principiante o professionista, ogni tabella deve considerare numerosi paramentri personali in continua evoluzione, ed essere costruita per migliorare progressivamente la prestazione sportiva sia in allenamento che in gara.

L’allenamento è una cosa seria e l’allenatore deve esserlo altrettanto.

Ecco l’elenco dei 5 principali motivi per i quali dovresti affidarti ad un allenatore professionista:

  1. I principi del carico. Esistono 7 leggi che sono alla base di qualsiasi tipo di allenamento che sono come le Tavole di Mosè. In queste sette leggi è racchiusa il 90% della prestazione. Un buon allenatore distribuisce correttamente i carichi di lavoro che devono essere innanzitutto efficaci, se non lo sono i risultati sperati difficilmente arrivano. Il carico di lavoro deve essere individualizzato, se va bene al mio amico atleta non è detto che vada bene anche a me. Il carico deve essere crescente in modo graduale. Non posso passare da 0Km a 100Km in un mese o due. Il carico deve essere somministrato con una corretta successione dei suoi contenuti. Ti sei mai chiesto per quale motivo non si esegue mai la stessa seduta in due giorni successivi? Il carico non può essere costante e neanche crescere all’infinito per cui è necessario alternare correttamente carichi maggiori a carichi minori a periodi di scarico e di riposo.
  2. La periodizzazione. Un allenatore professionista non inizia mai dall’allenamento ma fa un ragionamento di tipo deduttivo: qual è il tuo obiettivo? Per cosa ti stai allenando? Cosa vuoi ottenere e in quanto tempo? Una volta chiarito e condiviso l’obiettivo dell’anno si procede a costruire la programmazione dividendola in macrocicli, mesocicli e settimane. La periodizzazione serve per rendere efficace l’allenamento e finalizzarlo alla competizione, ma anche per valutare periodicamente i progressi dell’atleta.
  3. La teoria con la pratica, la pratica con la teoria. E’ vero, non è detto che un bravo allenatore debba aver praticato la stessa disciplina ma la pratica sarà di supporto ai concetti teorici appresi durante gli studi; l’importante è che non sia il contrario. Un buon allenatore si tiene continuamente aggiornato. Certamente il bagaglio esperienziale ottenuto sul campo con decine di atleti allenati e portati sul podio, costituisce un know-how inimitabile che distingue nettamente un buon allenatore.
  4. Prevenzione infortuni. Diffidate di allenatori che parlano soltanto di allenamento senza mai ricordarvi che l’infortunio è dietro l’angolo. L’allenatore che vi suggerisce di non fare un allenamento o una gara lo fa perché, purtroppo, è più cosciente di voi delle probabilità che vi infortuniate. Lo fa perché è il vostro miglior alleato nella tutela della vostra salute e longevità sportiva. Dovete o volete fare un modifica al piano di allenamento? Considerate che il programma di allenamento è un mosaico complesso e articolato… se modificate una tessera rischiate di far saltare l’intera opera e provocarvi un infortunio. Non volete rischiare di compromettere l’intera stagione agonistica, vero? Quindi se dovete fare variazioni ed evitare il rischio di stare fermo per mesi, chiedete e lasciatele fare a lui.
  5. Visione olistica. Un buon allenatore non deve essere un’isola. Cercate un professionista in grado di confrontarsi continuamente con nutrizionisti, fisioterapisti, medici e produttori di articoli sportivi e che sia in grado di interagire con l’atleta su tutti gli ambiti che impattano direttamente o indirettamente con l’allenamento. Ogni grande prestazione porta con se un lavoro di squadra ed una visione a 360°.

Infine, se e quando deciderai di affidarti ad un allenatore certificato fallo verificando meticolosamente questi 5 aspetti:

  • che titoli possiede e da quanto tempo li ha ottenuti?
  • quali sport ha praticato e quanta esperienza diretta ha nella disciplina del trail running?
  • quanti sono gli anni di esperienza di preparazione di atleti?
  • quanti atleti principianti e professionisti ha allenato e con quali risultati concreti e dimostrabili?
  • che tipo di protocollo di allenamento utilizza e con quali specialisti collabora stabilmente?

Documentati sulle sue capacità e sulla sua “lunga” storia professionale. Non accontentarti delle affermazioni estemporanee che ha fatto imprese straordinarie o che “una volta” ha allenato XX o YY, quello che conta è che continui ad allenare molti atleti di successo e che questi, principianti o esperti, stiano progredendo nel miglioramento delle proprie prestazioni.

L’equipe dei coach TRM è a completa disposizione per aiutarti a valutare il tuo potenziale. Vuoi conoscere il TRM Team? Scopri di più sul Team: Chi Siamo

Sei un principiante, ma vuoi progredire velocemente senza rischiare infortuni?  Sei un atleta amatoriale con un sogno o un obiettivo di gara molto impegnativo per il prossimo anno?  Sei un professionista che non riesce a progredire oltre?

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Buon allenamento.

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Cristina Tasselli

Direttore Marketing Strategico Digitale - Innovation Manager certificato MISE - in aziende multinazionali, è ancora oggi l’unica atleta donna italiana ad aver percorso 900 km e 55.000mt D+ in montagna in una gara in tappa unica (Transpyrenea 2016, 3° ass. donne). Conta numerosi Podi e Vittorie internazionali sulle gare over 100k. Ha conseguito le certificazioni SNaQ CONI in Allenatore di Trail Running, Preparatore Atletico e in Alimentazione ed Integrazione Sportiva. Dal 2014 è Presidente e dirigente sportivo di società e startup tecnologiche innovative, tra cui Trail Running Movement e Digital Sport 360. Allena atleti elìte di trail running, è formatrice nei corsi per coach di trail running e autrice di articoli su allenamento, alimentazione e integrazione sportiva nelle discipline trail running e running, sia in italiano che in inglese e spagnolo. Gestisce rapporti e collaborazioni con Federazioni e Organizzatori di Gare.