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ROBERTO ROVELLI ED IL SUO APPROCCIO ALLE ULTRA TRAIL

La storia di Roberto Rovelli, atleta endurance e CimAlp tester, é una storia d’amore, passione e ricerca che ha condotto nelle tante ultra trail che ha corso. Le ultra trail, più in generale le esperienze in montagna, gli hanno insegnato ad avere controllo e margine di azione su ciò che ci accade piuttosto che lasciare tutto alla sorte o alle azioni degli altri.

La parola al protagonista, a te Roberto!

La passione ha origini lontane

Fin da piccolo ha sempre avuto una grande passione per la montagna, ho passato tutta l’adolescenza in vacanza in montagna con l’oratorio. Qualche anno più tardi sono diventato istruttore del CAI di Scialpinismo e snowboard.

Ho salito molte vette superiori ai 4000m nelle Alpi e per l’esattezza 76 su 82 totali. Quelle che mi mancano sono il Piller d’Angles, Blanche De Peuterey, Picco Luigi Amedeo Monte Bianco, Courmayeur, la Punta Elena e la Punta Margherita Grand Jorassess.

La scoperta del Trail Running

Correvo di tanto in tanto per fare fiato in vista delle salite sui 4000m dove l’aria è sottile.

Nel 2007 con i miei colleghi di lavoro abbiamo deciso di correre la maratona di Milano a novembre, e quindi ho iniziato a fare degli allenamenti più seri, avevo 43 anni…

A dicembre mio cognato mi ha detto che c’era una corsa che si svolgeva intorno al Monte Bianco e così mi sono iscritto senza ben sapere cosa stessi facendo. La corsa era niente di meno che l’UTMB. Scoprii che ci volevano dei “punti” e non avendoli dovetti ripiegare sulla CCC,  da Courmayeur a Chamonix. Era il 2008 e mi ero iscritto con un bel po d’incoscienza ad una 100Km di alta montagna.

Per capire cosa fosse esattamente una gara di trail running, decisi di prendere parte a qualche gara più breve. La prima fu la Maratona del Cielo dove mi presentai alla partenza con scarponcini e zaino da 30l, mi guardavano tutti un po’ straniti.

Dopo la CCC le sfide si sono susseguite anno dopo anno e non solo quelle sportive

Nel 2009 è stata la volta dell’UTMB e poi ho continuato a cercare corse sempre più lunghe e particolari. Comunque, non ho mai lasciato perdere le vette e le salite in arrampicata.

Nel 2016 ho dovuto rallentare e quasi smettere completamente l’attività in montagna per dei problemi cardiaci. Mi hanno dovuto mettere sei stent e negli anni successivi anche un loop recorder per monitorare il cuore che continuava a rallentare.

Per fortuna però ho potuto continuare però a correre…e non mi sono fatto mancare nulla dalle ultra sui sentieri alle corse su asfalto.

La montagna come maestra di resilienza 

Ho iniziato a correre per allenarmi per le salite in montagna ma ora non ne potrai più fare a meno perché le uscite sono diventati momenti di libertà, conoscenza di se stessi e sintonia con la natura.

La montagna mi ha insegnato la resilienza, fondamentale nell’endurance, che ho perfezionato con le Ultra Trail. E’ l’unica cosa che ti permette di arrivare in fondo, di non ascoltare quando la tua mente vuole proteggerti e ti manda segnali per farti mollare. Ho scritto un libro dedicato ad una gara particolare che ho corso, la Transpyrenea 900Km,  in cui traspare che cosa si prova e come si trova la forza interiore.

 

Ora cerco gare particolari che mi permettano di arricchirmi ancora di più facendomi vedere posti nuovi, conoscere persone ed affrontare nuove esperienze di vita come la MiL’KiL  in Francia che si corre in solitaria trascinandosi dietro un carrellino con dentro il necessario.

Il mio obiettivo é vivere più esperienze possibile ed avere una vita piena ed intensa e tante belle cose da ricordare!

 

Non ho mai avuto uno spirito agonistico, se in una corsa trovo qualcuno che ha delle difficoltà il più delle volte (se lui vuole) adatto il mio passo al suo e proseguiamo insieme per arrivare fino in fondo conoscendoci “dentro”.

 

 

 

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Cristina Tasselli

Direttore Marketing Strategico Digitale - Innovation Manager certificato MISE - in aziende multinazionali, è ancora oggi l’unica atleta donna italiana ad aver percorso 900 km e 55.000mt D+ in montagna in una gara in tappa unica (Transpyrenea 2016, 3° ass. donne). Conta numerosi Podi e Vittorie internazionali sulle gare over 100k. Ha conseguito le certificazioni SNaQ CONI in Allenatore di Trail Running, Preparatore Atletico e in Alimentazione ed Integrazione Sportiva. Dal 2014 è Presidente e dirigente sportivo di società e startup tecnologiche innovative, tra cui Trail Running Movement e Digital Sport 360. Allena atleti elìte di trail running, è formatrice nei corsi per coach di trail running e autrice di articoli su allenamento, alimentazione e integrazione sportiva nelle discipline trail running e running, sia in italiano che in inglese e spagnolo. Gestisce rapporti e collaborazioni con Federazioni e Organizzatori di Gare.