IVAN CAMURRI E LA SUA STORIA SPORTIVA SPECIALE
Oggi incontriamo uno dei tester di CimAlp, Ivan Camurri che ci racconta la sua “storia sportiva” speciale da si può trarre un messaggio di grande forza.
E ora la parola a Ivan!
Mi chiamo Ivan Camurri, ho 34 anni e vivo ad Alagna Valsesia. Ho cominciato a correre da bambino perché, essendo “figlio d’arte”, la cosa mi sembrava naturale! Mia mamma è Gisella Bendotti, una delle pioniere dello skyrunning che ha gareggiato in tutto il mondo è che detiene ancora oggi il record di salita e discesa alla Capanna Margherita da Alagna.
Gli anni speciali delle vittorie e dei podi
La mia passione per il trail running nasce una decina di anni fa quando ho cominciato ad allenarmi un po’ più seriamente per cercare di allungare le distanze e magari trovare qualche risultato. Sono sempre stato molto competitivo e oltre all’amore per la natura, corro perché mi piace l’aria della competizione, il cercare di migliorarsi per raggiungere un obiettivo!
Tra il 2017 e il 2018 ho avuto i migliori risultati: ho vinto il Trail Oasi Zegna, il Trail Monte Soglio, il Valsesia Trail e sono salito sul podio del Monterosa Walser Trail, Bettelmat Ultra Trail e Trail Monte Casto. Ho sfiorato gli 800 punti ITRA!
Durante una gara ho anche conosciuto Agnese, quella che ora è mia moglie e che amo da impazzire. Non è facile in questo mondo trovare qualcuno che abbia le tue stesse passioni, ma è veramente meraviglioso!
Come in un attimo è cambiata la mia vita….
Ero all’apice della forma quando un fulmine a ciel sereno ha stravolto la mia esistenza! Era qualche tempo che mi sentivo stanco, più mi allenavo meno andavo, nelle ultime due gare corse ho dovuto gettare la spugna ritirandomi quando prima non mi era mai successo. Mi sono ammalato e la diagnosi fu terribile: leucemia mieloide acuta.
La sfida più dura da superare
Sulle prime non volevo crederci, come mai proprio a me? Dopo essermi pianto un po’ addosso è subito venuta fuori la voglia di superare anche questa sfida, a testa bassa come lo sport che amo mi ha insegnato! Sono stati mesi difficili, ho fatto 4 cicli di chemioterapia che mi hanno demolito il fisico, ho perso 15kg, sono stato chiuso in una stanza di ospedale per 5 mesi, con aria filtrata, acqua filtrata, senza neanche la possibilità di uscire in corridoio a sgranchirmi le gambe.
Non ce l’avrei mai fatta senza le persone che mi sono state vicine, in primis mia moglie Agnese! Allora non era ancora mia moglie perché ci siamo sposati in ospedale! Lo so, non è stato il matrimonio dei nostri sogni, ma è stato intimo ed ha portato molta speranza ed ancora più voglia di lottare! Anche perché 5 giorni dopo la diagnosi, abbiamo scoperto di aspettare un bimbo! La vita è stranamente meravigliosa! Nel periodo più buio mi squarcia il cuore con la notizia più bella!! Grazie anche a quel piccolo bimbo in arrivo ce l’ho messa tutta e, dopo il trapianto di midollo donatomi da mia madre, (si, mi ha dato la vita due volte!) sono stato finalmente dimesso!
I primi mesi sono stati difficile, dopo 5 mesi a letto non avevo più muscoli, faticavo a fare le scale di casa ed ero sempre stanco. Ma piano piano e con l’aiuto e l’amore di mia moglie e di Francesco che nel mentre è venuto al mondo, sono tornato in forze! Ovviamente anche ora che ormai sono passati quasi due anni, non sono ancora al 100% ed il mio sistema immunitario debilitato mi ha fatto contrarre anche il COVID. Ho lottato per superare anche questa battaglia visto che a casa c’erano due cuori ad aspettarmi!
Il mio Mantra è “mai mollare” soprattutto quello che si ama!
Quindi dopo tutto quello che mi è capitato, da qualche mese ho ricominciato ad allenarmi, con estrema fatica e ad un ritmo veramente blando, ma quando per 20 mesi ti strappano via la cosa che ami più fare, quando ritorni a farla provi una sensazione unica ed indescrivibile! Probabilmente non tornerò più a fare i risultati di prima, ma ci voglio comunque provare perché il mio Mantra è “mai mollare” e la speranza è quella di tornare a gareggiare con mia moglie il prima possibile!
Un messaggio per tutti
Scusate per la valanga di parole ma è una storia particolare e ci tenevo a raccontarla per bene! Ringrazio tutti i dottori che mi hanno curato, gli infermieri e tutto il personale ospedaliero. Ringrazio i miei genitori che sono sempre stati al mio fianco non facendomi mancare niente. Ringrazio la persona più importante, senza la quale non ce l’avrei mai fatta, ti amo Agnese sei una forza della natura.
Invito tutti a donare sangue e midollo, a voi non costa nulla ma potrebbe salvare una o più vite! Buone corse!
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