COSTA BRAVA RUN TRAIL RUNNING CHALLENGE REPORTAGE
La nostra inviata speciale alla Costa Brava Run aprile 2022: Mattea Geraci
Mattea Geraci è felicemente in pensione dopo aver lavorato per anni in un’azienda farmaceutica. Si è avvicinata al trail running anni fa con il marito che purtroppo l’ha lasciata sola nel 2015 a causa di una grave malattia. La corsa, ed in particolare le ultra trail, l’hanno aiutata ad andare avanti e ritrovare il sorriso. Ha iniziato ad allenarsi seriamente con Trail Running Movement nel 2016 ed è finisher di gare importanti come il Tor des Geants, la Marathon des Sables, l’UTMB, la Boa Vista. Oggi, oltre a collaborare con Trail Running Movement, fa attività di volontariato come clown di corsia all’interno di ospedali, e con i Maratonabili spingendo le carrozzine di atleti “speciali” fino al traguardo.
Perché hai scelto di partecipare alla Costa Brava Run 125K?
Ho scelto la Costa Brava Run perché è una corsa a tappe ed è lunga 120km. Perfetta per le mie caratteristiche: gestisco bene distanze giornaliere di 40-50K e recupero velocemente. Inoltre, quest’anno sto preparando la Namibia Ultra Marathon che sarà a maggio.
Parlaci della gara e del percorso, quali sono gli aspetti particolari che caratterizzano questa ultra trail?
Sono 3 giorni di corsa in riva al mare attraversando l’intera Costa Brava da Blanes fino a Portbou. Spiagge incredibili, acque turchesi, giardini botanici, piccoli villaggi di pescatori. Tutto questo durante 125 km, passando per 2 Parchi Naturali, come il N.P. Montgrí, Illes Medes i Baix Ter e il N.P. Cap de Creus, l’Orto Botanico Marimurtra a Blanes, e il Giardino Tropicale Pinya de Rosa sempre a Blanes.
La Costa Brava Run mi ha sorpreso, i panorami sono spettacolari, specialmente i passaggi su roccia. La prima tappa è abbastanza comoda, poiché sono solo 23km con 1000mt di dislivello, mentre le altre due tappe sono lunghe 50km.
Il percorso si sviluppa in parte sulla costa ed in parte nell’entroterra ed ha dislivelli e saliscendi lunghi e continui che mettono a dura prova le gambe. Tra le cose che non ti aspetti c’è, per esempio, un passaggio con l’acqua del mare che ti arriva alla vita e le onde che si infrangono su di te.
E poi, ancora, le tantissime scale di pietra e legno che collegano spiagge e calette che si attraversano in gara ed i sentieri di pietra a pochi passi dal mare blu intenso ed i profumi dei cespugli tipici della flora del Mediterraneo.
Che voto daresti all’organizzazione dell’evento?
Ottimo! Era tutto perfettamente organizzato. Tra una tappa e l’altra si dormiva in hotel carini, e le cene e le colazioni erano ricche e buone. Inoltre, c’è stato il tempo per conoscerci, vivere emozioni intense insieme allo staff e fare nuove amicizie. E poi come dimenticare la sorpresa della paella con birra nel ristoro finale!
Come ti sei preparata per questa gara?
Seguo le tabelle di allenamento di Trail Running Movement che nel mio caso prevedono, per il tipo di gare che faccio, anche nuoto e corsa come sport aerobici complementari. Mi alleno principalmente da sola per cui, se riesco, mi organizzo per fare i lunghissimi in gara. Alla Costa Brava Run ci sono arrivata correndo una gara da 45K (Brunello Crossing), una 60K (Trail del Marchesato) ed una 100K (Ultrabericus), considerando, comunque, che anche questo evento è stato scelto in funzione della Namibia Ultra Marathon.
Come hai affrontato la gara? Parlaci di come ti nutri e come scegli l’attrezzatura
Seguo una dieta varia e diciamo che mangio molto semplice, però mi piace sia il vino che la birra che, ovviamente, elimino completamente nel pre-gara e durante la competizione. In gara porto sempre le mie cose, sperimentate centinaia di volte: le mie barrette, i miei gel. Non mi fermo quasi mai a ristori se non per riempire le borracce d’acqua. Durante la Costa Brava Run all’ultimo ristoro ho giusto preso una manciata di frutta secca e della Coca Cola per cambiare il gusto. Non sono una trailer che mangia panini: il sangue o va allo stomaco o va alle gambe!
Per quanto riguarda l’attrezzatura, non improvviso mai in gara. Utilizzo solo prodotti che ho testato più volte in diverse situazioni simili a quella che mi trovo ad affrontare. Nella terza ed ultima tappa ho utilizzato i bastoncini proprio perché studiando il profilo del percorso avevo visto che c’erano salite un po’ più lunghe e so che sul finale di gara la stanchezza inizia a farsi sentire.
Che consiglio daresti a chi pensa di partecipare alla Costa Brava Run?
Prima di tutto é importante non sottovalutare lo sforzo di correre più giorni consecutivi e, quindi, di prepararsi adeguatamente. Molti affrontano le ultra trail pensando che si possano fare camminando, ma lo sforzo sui muscoli c’è sempre. Inoltre, in ogni caso, una parte bisogna sempre correrla se si vuole stare nei cancelli e non rischiare di essere fermati. Nelle gare a tappe devi considerare molti aspetti e dosare bene le energie. Il primo giorno è facile, il secondo più impegnativo, mentre il terzo ti svegli e pensi che non riuscirai a muoverti (ride) mentre poi non va così.
Oltre alla parte fisica anche la testa gioca un ruolo importante. Bisogna imparare a sopportare i piccoli dolori che insorgono, il disagio. Durante la terza tappa della Costa Brava Run la stanchezza aumentava ad ogni passo e c’era stato un vento pazzesco (essendo esile e leggera lo soffrivo molto). Ma al corpo non bisogna dire che si è stanchi, che non ce la si fa più. Occorre ingannare la mente richiamando sempre immagini, pensieri e messaggi positivi. Devi ricordare che fa tutto parte del gioco, che lo hai già passato e superato, che scenderai dalle scogliere e dai picchi, che il vento passerà e che, poi, arriverai al traguardo come sempre!
Io devo molto a Trail Running Movement perché hanno un metodo di allenamento altamente personalizzato a 360° tale per cui continui a progredire e migliorare gestendoti al meglio delle tue possibilità senza farti male ed evitando infortuni. Ecco, consiglierei di rivolgersi a dei professionisti per prepararsi al meglio e vivere nel modo migliore le avventure dure come le ultra trail.
Hai in programma qualche altra altra avventura a breve?
Da un lato voglio concludere le 6 Major perché anche se corro le ultra, la maratona su strada mi piace molto in quanto mette a dura prova fisico e cervello. Ho già fatto New York, Chicago, Londra e Berlino, mi mancano Boston e Tokyo. Allo stesso tempo ho un altro progetto, più endurance, a cui tengo: i 4 deserti della Namibia, Gobi, Atacama ed Antartide, le gare organizzate da Racing The Planet. Il costo per ogni gara e abbastanza elevato e l’obiettivo è quello di fare una tappa l’anno. Il primo “passo” sarà questo maggio in Namibia! Ma non sarò sola: andrò con la mia amica Francesca Billi anche lei di TRM, che ho conosciuto durante la Marathon des Sables dove dormivamo insieme in tenda.
Grazie Tea, ci siamo come sempre emzionati. In bocca al lupo per le prossime avventure, come sempre saremo al tuo fianco!
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