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IL FUTURO DELLE GARE ULTRA TRAIL AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

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Quale sarà il futuro delle partecipazioni alle gare Ultra Trail nel caso in cui la pandemia non sarà sconfitta del tutto? Quali misure metteranno in campo gli organizzatori di gara? Quali nuove regole dovranno rispettare gli atleti?

Abbiamo raccolto per voi alcune ipotesi che presumibilmente verranno adottate, soprattutto nelle prime competizioni di fine luglio, agosto e settembre 2020.

Le ipotesi sul tavolo provengono da valutazioni di organizzatori di gare, sperimentazioni già adottate da alcune competizioni in Asia e provvedimenti pensati per eventi di massa con una partecipazione superiore a 50 persone.

Come sarà garantita la sicurezza dei trail runners partecipanti? 

In molto Paesi sono già allo studio diverse possibilità, cerchiamo di immaginare come potrebbero cambiare la nostra partecipazione alle gare.

Partecipanti in numero ridotto. Le misure in studio hanno come obiettivo la riduzione del numero di partecipanti attraverso una selezione degli atleti basata su una o più parametri:

  • area di provenienza, sono ammessi atleti regionali o nazionali (che più facilmente sono controllabili in termini di aree di provenienza e potenziale contagiosità)
  • punteggio ITRA, sono ammessi atleti con punteggio ITRA superiore a 700 punti
  • rinuncia volontaria, viene proposto lo slittamento volontario all’edizione dell’anno successivo salvaguardando il superamento del sorteggio e la quota di iscrizione
  • sorteggio aggiuntivo, viene stabilita una nuova soglia massima di partecipazione e si procede ad un nuovo sorteggio fino al raggiungimento della numerica desiderata.

Certificazione medica. Richiesta di una certificazione medica specifica. Potrebbero essere ammesse solo alcune certificazioni mediche. Come è noto esistono già differenziazioni nelle certificazioni, per esempio in alcuni Paesi è obbligatorio l’elettrocardiogramma sotto sforzo in altre no. E’ possibile che possano essere richiesti esami suppletivi, arrivando alla richiesta di effettuare controlli anti Coronavirus preventivi.

Autocertificazione. Tutti gli atleti dovranno compilare un’autocertificazione nella quale si dichiara di non aver contratto il virus o di non essere sottoposto a particolari restrizioni sanitarie e/o di movimento (aree rosse).

Controlli pre-gara. Termo Scan. Il metodo più economico per effettuare un primo controllo di massa dei Trail Runner sarebbe la misurazione della temperatura corporea attraverso lo scanner del viso. E’ presumibile che ad estate inoltrata queste apparecchiature saranno sempre più diffuse e ad un prezzo molto più economico. Tampone. E’ possibile che vengano effettuati tamponi prima della gara in tempo sufficiente ad ottenere il risultato (2-3 giorni prima), in maniera tale che un eventuale portatore del virus venga intercettato prima della partecipazione.

Eventi pre o post gara. Pasta Party. Il famoso evento sociale per eccellenza potrebbe essere cancellato per l’eccessiva concentrazione di persone, oppure organizzato in maniera tale da garantire un maggior distanziamento fisico, come già avviene nelle mense delle fabbriche cinesi, purtroppo facendo perdere lo spirito di convivialità tipico dell’evento. Ristoro post gara. La stessa sorte potrebbe toccare al momento di ristoro finale all’arrivo della gara. Evento di premiazione. La gestione della consegna dei premi sul podio dovrebbe subire poche modifiche per la più limitata partecipazione di atleti e, quasi sicuramente,  sarà reso disponibile in diretta streaming sui canali social o, nei grandi eventi internazionali, tramite la proiezione su schermi installati in più punti della località ospitante l’evento per garantire un sufficiente distanziamento sociale.

Briefing pre gara. E’ possibile che il briefing pre gara venga svolto online, tramite la diretta via Facebook, YouTube o attraverso le piattaforme di TeleConferenza. In alcuni casi potrebbe essere pre registrato e pubblicato sui canali social della gara il giorno prima della partenza.

Materiale obbligatorio. E’ molto probabile che troveremo due componenti aggiuntivi nella dotazione per la partecipazione alla gara: mascherina e guanti. Non è detto che entrambi debbano essere utilizzati in gara, ma potrebbero diventare obbligatori nei momenti di assembramento pre e post gara. In alcune manifestazioni potrebbe essere richiesto di indossare le prevenzioni in prossimità dei ristori e per tutta la durata di permanenza nei luoghi chiusi (per esempio all’interno dei rifugi o negli edifici sportivi utilizzati come Basi Vita).

Partenza della gara. Viene dato già per certo che le partenze saranno organizzate per scaglioni e gruppi di corridori. L’organizzazione di gara sarà più simile ad eventi di massa come la Maratona di New York dove i corridori sono pre selezionati in base ad una serie di requisiti (CV Sportivo) e, conseguentemente, indirizzati in aree di partenza specifiche o in orari frazionati.

Ristori. Molte competizioni potrebbero svolgersi tornando allo “spirito trail” originario, cioè riducendo al massimo la dotazione di generi alimentari disponibili ai punti di rifornimento. In questo contesto potrebbero essere fornite solo bottiglie di acqua o di sali minerali chiuse e sigillate. Ne nei casi di ristori più forniti o basi vita, potrebbero essere resi disponibili barrette energetiche o gel, mini confezioni di biscotti o di frutta secca chiuse, bevande calde su tavoli distanziati tra loro.

Mascherine. Il vero punto interrogativo riguarderà il tipo di mascherine obbligatorie. L’esperienza del Coronavirus ci insegna che esistono decine di modelli diversi sia per utilizzo che per certificazione. Quale saranno le specifiche del tipo richiesto? Come si svilupperà l’industria manifatturiera di questo prodotto e quale sarà la disponibilità di prodotto? Ci saranno mascherine per uso sportivo? Al momento l’indirizzo prevalente è orientato sul non utilizzo della mascherina durante l’attività fisica, ma certamente l’obbligatorietà rimarrà nel caso di partecipazione ad eventi pre e post gara. Pare che La Sportiva e Salomon siano già in procinto di produrre mascherine appositamente studiate per il trail running.

Guanti. Il prodotto in uso è incompatibile con la pratica sportiva, almeno nella versione protettiva per evitare il contagio. La mancanza di traspirabilità rende i guanti inutilizzabili in gara, ma potrebbero essere forniti dei modelli usa e getta al momento dell’accesso nei ristori o alle Basi Vita.

Controlli sanitari in gara. Alcune gare internazionali, di lunga durata, stanno ipotizzando anche un controllo aggiuntivo, oltre a quelli effettuati pre e post gara, sempre tramite Termo Scan o altri dispositivi. Sull’efficacia di questi ultimi controlli in gara ci sono molti dubbi per l’elevata possibilità che l’atleta sotto sforzo possa presentare valori anomali anche solo causati dalla prestazione atletica o da fenomeni ambientali esterni.

Volontari. Non ci sono dubbi sul fatto che tutti i volontari avranno fatto i tamponi preventivi nei giorni precedenti alla gara e saranno dotati di mascherine e guanti. Questo tipo di precauzione non si discosta molto dalla normalità cui saremo tutti sottoposti nelle nostra vita professionale fino alla fine dell’anno.

App della gara. In uno scenario non troppo lontano nel tempo, l’organizzatore dovrà attrezzarsi per digitalizzare completamente la relazione con gli atleti. In questo contesto è probabile che possa essere fornita una App apposita da installare sul proprio smartphone che fornirà regolarmente le informazioni per garantire il distanziamento sociale e gli alert specifici utili a guidare l’atleta durante tutto il suo soggiorno nella località della gara.

Mentre gli organizzatori di tutto il mondo si stanno attrezzando, in Cina sono già iniziate le prime sperimentazioni reali. Il primo caso pratico è la Chengdu Shuangyi Marathon.

L’evento locale è stato organizzato in maniera tale da garantire la massima sicurezza possibile ed il miglior distanziamento sociale compatibile con lo svolgimento di una gara di corsa su strada.

L’organizzatore della gara ha richiesto una serie documenti ed imposto regole di comportamento pre e post gara, tra cui:

  • ridotto numero di partecipanti di provenienza geografica specifica
  • la presentazione di un certificato medico specifico
  • il controllo della temperatura prima di entrare nella zona della partenza
  • il posizionamento sulla start line per gruppi di 10 corridori alla volta con distanziamento delle partenze ogni 2 minuti
  • l’utilizzo di un’apposita mascherina per tutto il tempo
  • l’obbligatorietà di correre in autosufficienza salvo per la disponibilità ai ristori di bottigliette d’acqua disposte su appositi tavolini.

Mentre attendiamo di sapere quali sono esattamente tutte le misure che saranno poste in essere nelle prossime gare vi è comunque la certezza che dovremmo tutti abituarci ad una nuova realtà.

*Photo credits: shanghaiist.com/chinanews.com

 

 

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Cristina Tasselli

Direttore Marketing Strategico Digitale - Innovation Manager certificato MISE - in aziende multinazionali, è ancora oggi l’unica atleta donna italiana ad aver percorso 900 km e 55.000mt D+ in montagna in una gara in tappa unica (Transpyrenea 2016, 3° ass. donne). Conta numerosi Podi e Vittorie internazionali sulle gare over 100k. Ha conseguito le certificazioni SNaQ CONI in Allenatore di Trail Running, Preparatore Atletico e in Alimentazione ed Integrazione Sportiva. Dal 2014 è Presidente e dirigente sportivo di società e startup tecnologiche innovative, tra cui Trail Running Movement e Digital Sport 360. Allena atleti elìte di trail running, è formatrice nei corsi per coach di trail running e autrice di articoli su allenamento, alimentazione e integrazione sportiva nelle discipline trail running e running, sia in italiano che in inglese e spagnolo. Gestisce rapporti e collaborazioni con Federazioni e Organizzatori di Gare.